PAKAPAKA – UNA SCUOLA DI CANTO E MUSICA NELLA R. D. CONGO
Pakapaka è il nome di un frutto esotico, noto anche come Star Fruit, che cresce in Congo e nei territori tropicali; un frutto che ha la particolarità di prendere letteralmente la forma delle stelle quando viene tagliato per la consumazione.
PAKAPAKA ci ricorda che la vita di ogni bambino è preziosa come una stella del cielo.
Questi bambini, tutti insieme, con le loro voci possono illuminare il cielo di Kinshasa!
ASSOCIAZIONE ELIKYA in collaborazione con ASSOCIAZIONE COE, COE CONGO-CENASC, ASSOCIAZIONE CARE-KINSHASA si fa promotrice del progetto PAKAPAKA. Le stelle di Kinshasa, una scuola di canto e musica per bambini da attuare presso la “Benedicta” e la “Maison de Marie”, centri di accoglienza e reinserimento di bambini di strada in Kinshasa.
DESTINATARI
60 bambini di età tra i 6 e 12 anni residenti presso i due centri di accoglienza e bambini coetanei dei quartieri limitrofi.
LE FINALITÀ
L’intento principale del progetto è quello di creare una realtà di inclusione, dove tutti i bambini, con e senza famiglia, ricevano gli stessi strumenti formativi e opportunità di crescita, tramite la musica.
Una Schola dove le diversità, anche sociali, si incontrino per costruire armonie, un percorso che inizi a stimolarli fin da piccoli ad un cammino corale. Si vuole così dar loro gli strumenti per prendere consapevolezza sia delle proprie potenzialità, sia della possibilità di collaborare con quelle degli altri per rigenerare un mondo migliore, che superi i conflitti egoistici dell’essere umano, per produrre una vera e propria opera d’arte collettiva, frutto dello scambio di esperienze. Costruire una scuola del genere in Congo significa costruire il Futuro, costruire la Speranza!
LA SCUOLA
La scelta di proporre una scuola di musica nasce dal riconoscimento del carattere educativo della musica stessa e soprattutto del canto. La pratica musicale rappresenta una vera e propria strategia per un apprendimento globale, ove vengono chiamate in causa la sfera emotiva, espressiva, comunicativa, sociale di ogni individuo, e insieme riconducono ad una crescita armoniosa. Grazie all’esperienza del fare insieme, l’attività di canto corale può aiutare a sviluppare particolari doti di sensibilità ed espressione musicale.
INSEGNANTI
Il corso verrà condotto dalla socia congolese di Elikya, Carine Atayi, insegnante di canto con esperienze di insegnamento sia per adulti che per bambini. Un’insegnante di canto e uno strumentista affiancheranno lo svolgimento delle lezioni.
QUI puoi scaricare tutte le informazioni utili sul nostro nuovo progetto !
A-ZEBRA
Il Festival del Cinema Africano, dell’Asia e America Latina – FESCAAAL nel 2020 compie 30 anni. Associazione Elikya si fa partner del progetto finanziato da Fondazione Cariplo per aumentare il pubblico cinematografico del Festival con particolare attenzione al pubblico giovane (under 35), alle comunità straniere e al pubblico proveniente da fuori Milano.
L’occasione darà vita ad un progetto innovativo e unico nel suo genere: concerti “cinematografici”, che prevedono l’abbinamento della visione di un cortometraggio alla proposta musicale live del Coro Elikya. L’intento è quello di amplificare attraverso il linguaggio musicale quello visivo.
IL FILO DEL TEMPO
Associazione Elikya, da sempre animata da una profonda attenzione per la valorizzazione della diversità, propone “Il Filo del Tempo” come progetto per aprire il dialogo tra giovani e anziani, per costruire un ponte tra generazioni passate e future che non lasci cadere la saggezza di chi può far crescere solide radici, gettando veri semi di fratellanza e trasmettendo la sapienza che nasce dall’esperienza.
Il progetto vuole avvicinare due mondi, attraverso la musica, il canto, la recitazione, ed Elikya è ago e filo, che unisce queste realtà solo all’apparenza lontane: giovani e anziani sono coinvolti in laboratori artistici in cui i destinatari possono riscoprire il prezioso valore del Tempo.
Il progetto nasce nel 2018 aggiudicandosi il bando dei progetti territoriali di Milano di Fondazione Cariplo; coinvolge tre diverse realtà dell’area periferica Forlanini di Milano: gli ospiti de La Grangia di Monlué, associazione di volontariato che gestisce una casa di accoglienza, con richiedenti asilo, rifugiati politici e profughi; gli anziani che frequentano il centro diurno in via Salomone (Case bianche), gestito dall’Associazione Onos; gli adolescenti della Parrocchia San Nicolao alla Flue. La prima fase ufficiale del progetto, legata al bando, si è conclusa nel gennaio 2019 e ora prosegue in autonomia con eventi promossi da Associazione Elikya.
SENEX
Il progetto “SENEX ”, termine latino che in italiano vuol dire “anziano”, prevede la realizzazione di servizi, iniziative ed interventi pensati per gli anziani allo scopo di contrastare la solitudine e promuovere la socializzazione e l’aggregazione. Vuole offrire risposte ad una fascia sociale che, oggi come oggi e guardando al futuro, risulta essere sempre più consistente; persone che non necessitano di servizi sanitari ed assistenziali, ma richiedono interventi di natura integrativa, iniziative ricreativo-culturali, attività di svago che molti di loro non possono concedersi perché a basso reddito o perché soli ed esclusi dalla sfera sociale. Con l’attuazione del progetto, si perseguirà il ben-essere di una fascia fragile della popolazione, benessere inteso non come mancanza di malattia, ma come condizione di persona-parte della rete di comunità e non isolata e abbandonata a se stessa.
Il progetto riconosce il bisogno di aiuto della persona anziana nell’affermare il suo diritto all’inserimento sociale e vuole promuovere azioni positive finalizzate ad incoraggiare le esperienze aggregative e a mantenere una vita sociale attiva. Il concetto è di passare dall’assistenzialismo al coinvolgimento diretto di queste persone. Non più da considerare al tramonto della vita ma all’alba di una nuova vita, quella dell’anzianità. Guidarli a vivere serenamente la loro vecchiaia, tenendo conto dei loro limiti fisici, fisiologici o psicologici senili.
SYNKRISI
Termine greco che in italiano significa “confronto”. Il progetto mira a dei percorsi dialogali che sfruttano il linguaggio universale della musica per veicolare armonie, conoscenza e ascolto su vari temi della società. Come primo argomento si è pensato ad un tema particolare che è quella dell’Amore. In questa epoca in cui viviamo, assistiamo ad un mutamento di forma dell “amore.” Secondo alcune osservazioni, oggi si tratta di un fenomeno raro in quanto la società capitalistica si basa sulla politica, sulle dinamiche di mercato e sulle leggi economiche; considerate di un valore superiore rispetto ai sentimenti dell’essere umano.
Da un lato ad esempio l’amore si presenta come l’unico spazio di autorealizzazione dell’individuo. Ma, proprio perché trattasi dell’unico luogo in cui questo può avvenire, si manifesta in modo estremizzato il perseguimento dell’individualismo. Paradossalmente nella cultura occidentale l’amore diventa indispensabile per la propria realizzazione, e impossibile allo stesso tempo. Ma se l’autonomia eccessiva è sinonimo di solitudine, ecco che il concetto di amore e di matrimonio cambia il suo vero significato, diventando un mezzo attraverso cui trovare un rifugio a questo insopportabile senso di solitudine, e quando questo rifugio viene meno capita spesso che il “lasciato” non accetti il ritorno alla prima solitudine esteriorizzando il proprio stato d’animo nella violenza, in tutte le sue forme.
Quindi, come strumento efficace di lettura e di azione dei segni dei tempi odierni, si è pensato ad un percorso che, partendo dalla base, potesse far conoscere agli adolescenti, ai giovani ed agli adulti, un nuovo tipo di linguaggio, quello dell’Amore, tramite un percorso (psicologico-filosofico-teologico) veicolato attraverso la MUSICA.